Il capro espiatorio nelle dinamiche aziendali
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Estratto dall’introduzione della tesi di laurea.
Il lavoro vuole affrontare l’approfondimento della conoscenza dell’utilizzo del termine “capro espiatorio” nella nostra società e, in particolare nelle dinamiche di gruppo all’interno dei posti di lavoro: le aziende. Oggi questa espressione la si sente e non di raro, ma perché e come mai la si utilizza? Cosa si vuole significare? E le circostanze nelle quali si fa uso del termine “capro espiatorio” ci aiutano a comprenderne il valore, positivo o negativo che sia, oppure tale utilizzo non è univoco?
In questi mesi, mentre mettevo a fuoco l’idea di partire con questo elaborato, ho provato a parlarne con diverse persone; le espressioni del viso sono state emblematiche, quasi sorpresi che si stesse accennando a situazioni che stavano vivendo, come se per un istante si sentissero comprese. “Dovresti venire nella mia ditta per scrivere la tua tesi”; “Allora parlerai di noi”; “Qui ci sono un sacco di esempi”; “falla leggere al mio capo!” etc. Sono alcune frasi che possono riassumere i vari messaggi che mi sono arrivati e che mi hanno convinto dell’attualità di questo tema. Eppure, oggi, nel 2019, in Europa, non si sgozzano più capri per bruciarli su di un’ara, non si tingono più ovini per poi mandarli a morire nel deserto. Come mai allora questo termine è così comune – e non mi riferisco solo all’ambito delle nostre aziende – e così, in qualche modo, rivendicato come nome proprio di presunte ingiustizie?
Nel tentativo di rispondere a queste ed altre domande, il primo capitolo vuole andare alla ricerca delle radici del termine “Capro espiatorio” per capire come tale espressione sia potuta arrivare fino a noi e come il significato originario di questo termine abbia in qualche modo aiutato le persone a “dare un nome” a situazioni nelle quali si trovavano a vivere. È come dire: “Quello che sto vivendo assomiglia proprio a quella cosa lì e il nome di quella cosa (parleremo di sacrifici antichi) è il modo migliore per esprimerlo”. Vedremo che, probabilmente, il termine “Capro espiatorio” è giunto a noi mutando il suo significato originario e anche, in modo a volte equivoco, volendo significare due cose diverse, quella cioè sia del capro espiatorio che del capro emissario. Fondamentale sarà l’approfondimento del capitolo sedici del Libro del Levitico, testo di origine sacerdotale databile alla fine del III sec. A.C. grazie al quale si potranno chiarire i riferimenti al “Capro espiatorio” non solo di quell’epoca ma anche del tempo che la precede. Il contributo di René Girard che con i suoi saggi (“La violenza e il sacro” e “Il capro espiatorio”) ha gettato una luce chiara e netta su questo tema mostrando il meccanismo della persecuzione e del sacrificio. Non mancherà poi un accenno anche ironico che, grazie ai romanzi di Daniel Pennac, ci introdurrà alla riflessione dei nostri giorni. L’analisi psicologica delle dinamiche sottostanti il tema del “capro espiatorio” sarà conclusa con Eric Berne e la Teoria dell’Analisi Transazionale: la pluralità della natura umana e l’importanza di tale consapevolezza al fine di diminuire la possibilità di generare capri espiatori.
Nel secondo capitolo, dopo aver visto l’attualità del tema nelle dinamiche aziendali, ci concentreremo sulla figura del Leader. Per quanto riguarda la possibilità che in un sistema azienda si generino o meno capri espiatori, la cultura della stessa è fondamentale e fondamentali sono i Leader. Leader negativi influenzeranno negativamente la cultura aziendale mentre, al contrario, Leader positivi favoriranno una cultura in grado di limitare l’insorgere di capri espiatori. Il lavoro presenterà diverse personalità e diversi stili di leadership, ponendo le premesse per una visione positiva della stessa.
Infine, poiché il benessere non è mera assenza di malattia, il terzo capitolo, con il contributo di Emilio Galli, docente all’Università Ludwing di Monaco, e Luca Stanchieri, Psicologo e Coach, attraverso modelli positivi di leadership in grado di influire sullo sviluppo ed il benessere aziendale, ci regalerà una serie di spunti sui quali poter fondare, a nostro avviso, la proposta di una leadership positiva.